Per le origini intendo che parliamo dei legni, di come potrebbero avere un' influenza sul suono della chitarra, occorre fare una premessa che dipende dal legno ma anche dallo spessore e dalla qualità di questo.
cominciamo a elencare i legni più usati per i corpi.
Volutamente non indico i legni di minor uso in quanto visto che si tratta di strumenti economici non avrebbe molto senso parlare di frassino, bubinga ,ebano o simili vengono usati solo su strumenti costosi e di liuteria.
Ontano: leggero a venatura larga (attenzione a fare buchi per le viti!) con un suono bilanciato ed ECONOMICO non per questo scarso è come dicevo leggero anche per il portafogli, ha un suono carico di medie bilanciato nel complesso ed è usato per molti strumenti elettrici non per i manici perchè in piccoli spessori si spezzerebbe.
Mogano: o più precisamente essenze simili come l' hagatis o il nato che è un essenza che si trova in africa e in estremo oriente.
Il mogano propriamente detto è bene poco usato perchè è raro e molto costoso e molti alberi non si possono abbattere in quanto protetti, comunque il suono di queste essenze è più spostato verso il basso e attenti con strumenti economici il suono potrebbe risultare impastato.
E' pesante scuro e tendente al rossastro e con ventura fitta e incrociata, poco soggetto a rotture nel caso dei corpi.
Acero: usato di rado per i corpi se non come piallaccio (top) è pesante e solido a venatura larga molto chiaro, dà un suono brillante elastico si usa anche per tavole da skate, esiste di 2 tipi piano e figurato il figurato costa molto di più non per questo è più forte anzi, la figurazione è data da un tumore della pianta, l' acero piano viene usato molto di rado nei corpi più che altro per il peso non indifferente.
Ora i legni utilizzati per i manici:
Acero: è il più utilizzato perchè è solido ed elastico e conferisce un suono brillante allo strumento nei manici è di solito senza figurazione di rado leggera, ha il grosso vantaggio di essere elastico e abbastanza stabile rispetto alle variazioni climatiche.
Mogano: se utilizzato per i manici da un ulteriore calore e enfasi sulle basse l' elasticità è minore dell' acero ed è più fragile (attenzione agli urti!) tende maggiormente a imbarcarsi sotto la tensione delle corde essendo meno elastico regolando il truss-rod la tolleranza agli errori è minore.
Ora i legni utilizzati per le tastiere:
Palissandro: ne esitono di 2 tipi indiano e brasiliano tratteremo l' indiano in quanto il barasiliano è ben difficile trovarlo pure su strumenti costosi figurarsi economici.
Il palissandro è duro e denso con venature serpeggianti di colore scuro molto poroso e richiede una assidua manutenzione per mantenersi bene (capitolo che sarà trattato in un' altro articolo sulla pulizia ) ha un suono ricco di basse, che diventa equilibrato con manici in acero con questo abbinamento i suoni acuti risultano definiti ma ugualmente morbidi.
Il palissandro è scelto anche perchè ha la proprie tà di trattenere ben i tasti piantati al suo interno.
Acero: liscio sotto le dita in quanto sempre o quasi verniciato trasparente e dal suono molto brillante nel caso di tastiere in blocco con il manico e quindi non riportate il tutto risulta più solido riconoscerete i manici senza tastiera incollata o riportata che dir si voglia dal fatto che hanno sul retro del manico un pezzo di legno che chiude la finestra praticata per inserire il truss-rod.
Pero: utilizzato in strumenti economici come imitazione dell' ebano mordenzandolo di nero.
Nessun commento:
Posta un commento