scegliere la prima chitarra elettrica 3 le origini

Per le origini intendo che parliamo dei legni, di come potrebbero avere un' influenza sul suono della chitarra, occorre fare una premessa  che dipende dal legno ma anche dallo spessore e dalla qualità di questo.
cominciamo a elencare i legni più usati per i corpi.
Volutamente non indico i legni di minor uso in quanto visto che si tratta di strumenti economici non avrebbe molto senso parlare di frassino, bubinga ,ebano o simili vengono usati solo su strumenti costosi e di liuteria.
Ontano: leggero a venatura larga (attenzione a fare buchi per le viti!) con un suono bilanciato ed ECONOMICO non per questo scarso è come dicevo leggero anche per il portafogli, ha un suono carico di medie bilanciato nel complesso ed è usato per molti strumenti elettrici non per i manici perchè in piccoli spessori si spezzerebbe.
Mogano: o più precisamente essenze simili come l' hagatis o il nato che è un essenza che si trova in africa e in estremo oriente.
Il mogano propriamente detto è bene poco usato perchè è raro e molto costoso e molti alberi non si possono abbattere in quanto protetti, comunque il suono di queste essenze è più spostato verso il basso e attenti con strumenti economici il suono potrebbe risultare impastato.
E' pesante scuro e tendente al rossastro e con ventura fitta e incrociata,  poco soggetto a rotture nel caso dei corpi.
Acero: usato di rado per i corpi se non come piallaccio (top) è pesante e solido a venatura larga  molto chiaro, dà un suono brillante elastico si usa anche per tavole da skate, esiste di 2 tipi piano e figurato il figurato costa molto di più non per questo è più forte anzi, la figurazione è data da un tumore della pianta, l' acero piano viene usato molto di rado nei corpi  più che altro per il peso non indifferente.
Ora i legni utilizzati per i manici:
Acero: è il più utilizzato perchè è solido ed elastico e conferisce un suono brillante allo strumento nei manici è di solito senza figurazione di rado leggera,  ha il grosso vantaggio di essere elastico e abbastanza stabile rispetto alle variazioni climatiche.
Mogano: se utilizzato per i manici da un ulteriore calore e enfasi sulle basse l' elasticità è minore dell' acero ed è  più fragile (attenzione agli urti!) tende maggiormente a imbarcarsi sotto la tensione delle corde essendo meno elastico regolando il truss-rod la tolleranza agli errori è minore.
Ora i legni utilizzati per le tastiere:
Palissandro: ne esitono di 2 tipi indiano e brasiliano tratteremo l' indiano in quanto il barasiliano è ben difficile trovarlo pure su strumenti costosi figurarsi economici.
Il palissandro è duro e denso con venature serpeggianti di colore scuro molto poroso e richiede una assidua manutenzione per mantenersi bene (capitolo che sarà trattato in un' altro articolo sulla pulizia ) ha un suono ricco di basse, che diventa equilibrato con manici in acero con questo abbinamento i suoni acuti risultano definiti ma ugualmente morbidi.
Il palissandro è scelto anche perchè ha la proprie tà di trattenere ben i tasti piantati al suo interno.
Acero: liscio sotto le dita in quanto sempre o quasi verniciato trasparente e dal suono molto brillante nel caso di tastiere in blocco con il manico e quindi non riportate il tutto risulta più solido riconoscerete i manici senza tastiera incollata o riportata che dir si voglia dal fatto che hanno sul retro del manico un pezzo di legno che chiude la finestra praticata per inserire il truss-rod.
Pero: utilizzato in strumenti economici come imitazione dell' ebano mordenzandolo di nero.

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